Regime Forfettario 2021: come funziona?

Regime Forfettario 2021 per le partite IVA: cosa c'è da sapere su requisiti di accesso, cause di esclusione, imposte e contributi.

Indice

Introduzione

Mentre la legge di bilancio 2020 aveva apportato importanti modifiche al Regime Forfettario, la legge di bilancio per il 2021 non interviene in questo regime agevolato, confermando la normativa per l’anno prossimo. 

Vediamo insieme dunque: 

  1. A chi è destinato il regime forfettario
  2. I requisiti di accesso, le cause di esclusione e l’uscita dal regime forfettario
  3. Come si calcola l’imposta sostitutiva 
  4. I contributi previdenziali previsti
  5. Vantaggi e svantaggi per le nuove aziende e per quelle già avviate
  6. Fatturazione elettronica.

Regime Forfettario: cos’è?

Partiamo col dire che il regime forfettario è un regime fiscale agevolato destinato alle persone fisiche esercenti attività economiche, arti e professioni. Ma non tutti possono accedervi. Sono infatti previsti alcuni requisiti che ne determinano la possibilità di potervi accedere o l’esclusione.

Una volta accertati i requisiti è bene sapere che in qualunque momento questi vengano meno sarà necessaria l’uscita dal forfettario e l’adesione agli altri regimi fiscali previsti dalla norma.

Regime Forfettario: requisiti

Regime Forfettario 2021: le imposte

Ma a quanto ammontano le imposte da pagare nel regime forfettario? Tutto dipende dal coefficiente di redditività abbinato al proprio codice ATECO. Nel video, vediamo insieme nel dettaglio come calcolare l’imposta sostitutiva, la percentuale da versare sul reddito, anche in caso di start-up, cosa è possibile “scaricare” ed infine se è obbligatoria o meno la fatturazione elettronica. 

Regime Forfettario 2021: i contributi previdenziali

E i contributi previdenziali? Ci sono delle agevolazioni legate al regime forfettario? Nel video troverai la risposta a queste domande sia in caso di artigiani e commercianti, sia nel caso di liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata.

In conclusione

Il regime forfettario risulta sotto la maggior parte degli aspetti vantaggioso, soprattutto nella fase di avvio di un’attività, ovviamente qualora siano presenti tutti i requisiti richiesti.

Se vuoi approfondire guarda il video in alto e leggi l’articolo sul blog di MyAccounting.it

Se ti è piaciuto condividilo!

Per sapere di più su: "Regime Forfettario 2021: come funziona?"

Potrebbe interessarti anche...

Pianificazione fiscale d’impresa

Liberi professionisti, lavoratori dipendenti, piccole aziende e multinazionali: tutti i contribuenti, almeno una volta nella vita, si sono lamentati della pressione fiscale che devono sostenere.
L’atteggiamento negativo nei confronti delle tasse è particolarmente concreto se si parla del contesto italiano, dove, è risaputo, la pressione fiscale non è sicuramente irrisoria se paragonata ad altri paesi.

Bonus carburante da 200 euro: la check list per l’utilizzo

Si amplia la platea dei lavoratori che possono beneficiare del bonus carburante previsto dal decreto Ucraina. Una modifica al disegno di legge per la conversione del D.L. n. 21/2022, introdotta durante l’esame in Commissione al Senato, estende l’utilizzo dei nuovi buoni benzina anche ai lavoratori dipendenti di soggetti che non sono aziende come, ad esempio, gli studi professionali o gli Enti del Terzo settore che svolgono esclusivamente attività non commerciale.

Si può ritenere, inoltre, che possano beneficiarne anche i lavoratori in smart working.

Criptovalute: Quali Sono i 5 Errori da Evitare?

Durante la mia quotidiana attività di consulenza fiscale, sono costantemente in contatto con possessori di criptovalute molto confusi e preoccupati, perché non riescono a capire come comportarsi con le loro monete virtuali in quanto, navigando sul web o parlando con “professionisti” del settore, ricevono informazioni superficiali, discordanti, incomplete o, peggio ancora, pericolosamente errate!

La verità è soltanto una…dobbiamo fare attenzione perché con le monete virtuali il fisco non scherza; vediamo quindi quali sono i 5 errori da evitare.

Decreto OAM ed operatori di criptovalute: come cambiano le cose?

A seguito della firma del cosiddetto Decreto OAM da parte del Ministro dell’Economia Daniele Franco, il settore italiano delle criptovalute è stato colpito da un’ondata di incertezza.
Il provvedimento, infatti, nonostante abbia come scopo quello di mettere ordine nell’attuale caos normativo, presenta diverse criticità che hanno messo in allarme sia operatori di criptovalute nazionali che esteri. In questo articolo vediamo perché e come cambiano le cose per il settore.

Che tipo di Controlli stanno facendo Guardia di Finanza & Agenzia delle Entrate?

Abbiamo già parlato di quali siano gli obblighi dichiarativi e gli errori che molti investitori stanno commettendo sottovalutando il fenomeno fiscale nell’ambito delle monete virtuali.

L’amministrazione finanziaria e la Guardia di Finanza hanno già iniziato un’attività di controllo con il fine di contrastare i fenomeni di riciclaggio, ossia il reimpiego di redditi non dichiarati in attività finanziarie.

Quali Sono gli ERRORI che stanno Commettendo Quasi Tutti i Possessori di CRIPTOVALUTE?

Una buona parte dei possessori di monete virtuali sottovaluta il fenomeno dichiarativo.
L’Italia è stato un paese pioniere nel recepimento della quarta e della quinta direttiva antiriciclaggio e nella definizione di valuta virtuale.
Poi, ha inserito delle norme atte a prendere i risultati ottenuti proprio in sede di antiriciclaggio per poterli utilizzare ai fini della determinazione del reddito.

Le criptovalute vanno dichiarate?

L’Agenzia delle Entrate si è già espressa innumerevoli volte così come anche la dottrina e la giurisprudenza; recentemente anche i controlli delle autorità fiscali, vertono in questa direzione.

Quindi si, le monete virtuali vanno dichiarate.