8 modi per andare in galera non pagando le tasse

Sai che ci sono 8 modi per andare in galera non pagando le tasse? Vediamo insieme quali sono e come evitarli!

Indice

8 modi per andare in galera non pagando le tasse: introduzione

Se proprio ci tieni ad andare in galera non pagando le tasse, ecco 8 modi in cui potrai tranquillamente andare in galera non pagando le tasse. 

Ti illustrerò i principali reati dal punto di vista fiscale, quindi come non incorrervi tenendo un giusto comportamento, e quando tenendo un cattivo comportamento si finisce dietro le sbarre. 

Sanzioni amministrative e penali

Innanzitutto è bene dire come il nostro ordinamento distingue:

  • Le sanzioni amministrative: ossia quelle che si risolvono pagando somme di denaro
  • Le sanzioni penali per cui è previsto l’arresto. 

Le sanzioni amministrative e le sanzioni penali sono divise a seconda di dove sono poste.

Le sanzioni amministrative sono poste in svariate leggi e sono comminate da un ente impositore, come ad esempio l’Agenzia delle Entrate che ha la potestà per irrogare le sanzioni. Le sanzioni penali invece sono irrogate necessariamente da un giudice penale al termine di un processo. Generalmente l’amministrazione finanziaria è quell’ente che segnala alla Procura della Repubblica la presenza di reati in materia fiscale. Il giudice penale che guiderà tutto il procedimento deciderà se si è da condannare o meno sulla base di presupposti e calcoli che verranno effettuati dalle parti. 

Le sanzioni penali riguardano i fatti più gravi spesso i fatti di frode per i quali può essere chiesta l’evasione o l’elusione dell’imposta al di sopra di una determinata soglia. Comportano sempre la pena della reclusione, ma richiedono una cosa in più: il dolo specifico. Ovvero la consapevolezza e la volontà con quell’atto di andare a pagare meno o evadere le tasse. Quindi il comportamento del contribuente è quello di evadere le tasse. Questo è il duo specifico. 

Dolo specifico più determinate soglie… manette!

Attenzione: Quando la pena supera i 4 anni di reclusione, qualunque sia l’art. di riferimento, in carcere ci si va davvero… non è vero che tanto in carcere non ci va nessuno!

Vi avevo promesso che vi avrei dato 8 modi per finire in galera: eccoli.

8 modi per andare in galera non pagando le tasse

1. Dichiarazione fraudolenta

La dichiarazione fraudolenta si esplica in due modi, art. 2 e art. 3 del decreto legislativo 74 del 2000, cioè di quella legge che prevede le sanzioni penali in ambito tributario. 

Ma cos’è la dichiarazione fraudolenta?

Art. 2

  1. E’ punito con la reclusione da 4 a 8 anni chiunque, al fine di vedere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, avvalendosi di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, indica in una delle dichiarazioni relative a dette imposte elementi passivi fittizi.
  2. Il fatto si considera commesso avvalenti di fatture altri documenti per operazioni inesistenti quando tali fatture o documenti sono registrati nelle scritture contabili obbligatorie, o sono detenuti a fine di prova nei confronti dell’amministrazione finanziaria.

Riduzione Pena: se l’ammontare degli elementi passivi fittizi è inferiore a € 100mila, si applica la reclusione da 1 anno e sei mesi a 6 anni. 

In sostanza: se, col fine di evadere le imposte, il contribuente – dolo specifico – si avvale di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e li va a mettere nella dichiarazione dei redditi e porta questi documenti come difesa, allora in questo caso non c’è una soglia che se superata attiva il penale: il penale c’è sempre, anche con una sola fattura o un solo documento falso che rendano la dichiarazione fraudolenta, perché è in frode al Fisco. E’ quindi sempre prevista la reclusione da 4 a 8 anni. 

Esiste una soglia per la riduzione di pena: se l’ammontare degli elementi passivi fittizi è al di sotto dei 100mila € allora la pena sarà da 1 anno e sei mesi a 6 anni. 

2. Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici

Art. 3

  1. Fuori dai casi previsti dall’art. 2, è punito con la reclusione da 3 a 8 anni chiunque, al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, compiendo operazioni simulate oggettivamente o soggettivamente ovvero avvalendosi di documenti falsi o si altri mezzi fraudolenti idonei ad ostacolare l’accertamento e ad indurre in errore l’amministrazione finanziaria, indica in una delle dichiarazioni relative a dette imposte elementi attivi per una ammontare inferiore a quello effettivo od elementi passiti fittizi o crediti e ritenute fittizi, quando, congiuntamente:

a) L’imposta evasa è superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte, a € 3mila 

b) L’ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti all’imposizione, anche mediante indicazione di elementi passivi fittizi, è superiore al 5% dell’ammontare complessivo degli elementi attivi indicati in dichiarazione, o comunque è superiore a € 1 milione 500mila, ovvero qualora l’ammontare complessivo dei crediti e delle ritenute fittizie in diminuzione dell’imposta, è superiore al 5% dell’ammontare dell’imposta medesima o comunque a € 3mila. 

2. Il fatto si considera commesso avvalendosi di documenti falsi quando tali documenti sono registrati nelle scritture contabili obbligatorie o sono detenuti a fini di prova nei confronti dell’amministrazione finanziaria.

In sostanza: è leggermente meno grave (ma sempre grave), quindi gli anni di reclusione sono da 3 a 8: è la dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici. Ovvero quando qualcuno a livello fiscale pone in essere delle operazioni simulate oggettivamente o soggettivamente, o utilizza documenti falsi o altri mezzi fraudolenti. Non esiste una lista: quel mezzo utilizzato per evadere o eludere le imposte è fraudolento perché è stato fatto e concepito per indurre il Fisco in errore. 

Qui, però, abbiamo delle soglie: punti a) e b).

3. Dichiarazione infedele

Art. 4 

Fuori dei casi previsti dagli articoli 2 e 3, è punito con la reclusione da 2 a 4 anni e 6 mesi chiunque, al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, indica in una delle dichiarazioni annuali relative a dette imposte elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo od elementi passivi inesistenti, quando congiuntamente:

a) L’imposta evasa è superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte, a € 100mila;

b) L’ammontare complessivo degli elementi attivi sottratti all’imposizione, anche mediante indicazione di elementi passivi inesistenti, è superiore al 10% dell’ammontare complessivo degli elementi attivi indicati in dichiarazione, o, comunque, è superiore a € 2 milioni. 

In sostanza: quando, sempre ai fini di evadere le imposte sul reddito (dolo specifico), il contribuente dichiara meno di quello ha guadagnato oppure mette più costi di quelli effettivamente sostenuti. Qui si è nel caso di dichiarazione infedele. Anche qui sono previste delle soglie, che devono presentarsi congiuntamente, ai punti a) (per imposte dirette o indirette) e b). 

4. Omessa dichiarazione

Art. 5

E’ punito con la reclusione da 2 a 5 anni chiunque al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, non presenta, essendovi obbligato, una delle dichiarazioni relative a dette imposte, quanto l’imposta evasa è superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte ad € 50mila. 

1bis. E’ punito con la reclusione da 2 a 5 anni chiunque non presenta, essendovi obbligato, la dichiarazione di sostituto d’imposta, quando l’ammontare delle ritenute non versate è superiore a € 50mila. 

In sostanza: quando per non pagare le tasse il contribuente non presenta la dichiarazione (pensiamo alle criptovalute ad esempio): in questo caso se si va ad evadere l’imposta di € 50mila la pena va dai 2 ai 5 anni. Questo anche in caso di ritenute. 

5. Emissione di fatture o per altri documenti per operazioni inesistenti

Art. 8 

1. E’ punito con la reclusione da 4 a 8 anni chiunque, al fine di consentire a terzi l’evasione delle imposte sui redditi o sul valore aggiunto, emette o rilascia fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.

2. Ai fini dell’applicazione della disposizione prevista dal comma 1, l’emissione o il rilascio di più fatture o documenti per operazioni inesistenti nel corso del medesimo periodo di imposta si considera come un solo reato.

In sostanza: il contribuente viene punito con reclusione da 4 a 8 anni se consente a terzi l’evasione delle imposte sui redditi o sull’iva e per farlo emette o rilascia fatture o documenti per operazioni che in realtà non esistono. 

6. Occultamento o distruzione di documenti contabili

Art. 10

1. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da 3 a 7 anni, chiunque al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, ovvero di consentire l’evasione a terzi, occulta o distrugge in tutto o in parte le scritture contabili o i documenti di cui è obbligatoria la conservazione in modo da non consentire la ricostruzione dei redditi o del volume di affari.

In sostanza: salvo che il fatto non costituisca un reato più grave – tipo una frode -, il contribuente viene punito con la reclusione da 3 a 7 anni se occulta o distrugge documenti perché gli accertatori non riescano a ricostruire l’effettiva situazione. 

7. Omesso versamento di Iva

Art. 10 Ter

E’ punito con la reclusione da 6 mesi a 2 anni chiunque non versa, entro il termine per il versamento dell’acconto relativo al periodo di imposta successivo, l’imposta sul valore aggiunto dovuta in base alla dichiarazione annuale, per un ammontare superiore a € 250mila per ciascun periodo di imposta.

In sostanza: il contribuente viene punito con la reclusione da 6 mesi a 2 anni se non versa l’Iva entro il termine del versamento dell’acconto successivo. Quindi non versa l’Iva entro il 27 dicembre dell’anno successivo a quando avrebbe dovuto pagarla e non ha versato Iva per quell’anno di imposta superiore a 250mila €. In pratica se non viene versata una cifra inferiore ai 250mila € non è penale altrimenti sì. Qui non c’è il dolo specifico è una questione più complessa cosi come lo sono le cause di giustificazione. 

8. Sottrazione fraudolenta al pagamento di imposta

Art. 11

1. E’ punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni chiunque, al fine di sottrarsi al pagamento di imposta sui redditi o sul valore aggiunto ovvero di interessi o sanzioni amministrative relativi a dette imposte di ammontare complessivo superiore ad € 50mila, aliena simultaneamente o compie altri atti fraudolenti sui propri o su altrui beni idonei a rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva. Se l’ammontare delle imposte, sanzioni ed interessi è superiore ad € 200mila si applica la reclusione da 1 anno a 4 anni.

2. E’ punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni chiunque, al fine di ottenere per sé o per altri un pagamento parziale dei tributi e relativi accessori, indica nella documentazione presentata ai fini della procedura di transazione fiscale elementi attivi per un ammontare inferiore a quello effettivo od elementi passivi fittizi per un ammontare complessivo superiore ad € 50mila. Se l’ammontare di cui al periodo precedente è superiore ad € 200mila si applica la reclusione da 1 anno a 6 anni.

In sostanza: il contribuente viene punito con la reclusione da 6 mesi a 4 anni se vende o compie altri atti in frode sui suoi beni o sui beni degli altri per rendere impossibile l’azione di riscossione coattiva. 

Ad esempio: nel caso in cui un contribuente, avendo subito una condanna, con il rischio di un pignoramento dei beni li vende, li vende in modo fraudolento o simula la vendita per non far rivalere il Fisco sui suoi beni o su quelli della famiglia.

8 modi per andare in galera non pagando le tasse: conclusione

Ora che abbiamo visto insieme quali sono gli 8 modi per andare in galera non pagando le tasse, sta a te decidere se compiere questi atti rischiando questi eventi oppure fare le cose come si devono!

Nota Bene: tutti gli Articoli qui proposti sono consultabili sul sito https://www.normattiva.it/.

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